Un antenato di Giosuè Carducci

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Reg. 30, carta 89 v.

In queste carte si può leggere un’annosa vicenda che riguarda un familiare antenato di Giosuè Carducci, ovvero il chirurgo Carlo Maria Carducci, medico di Pietrasanta, ma anche “giacobino audace, turbolento, aggressivo”1, che fu accusato di esercitare indebitamente la professione dell’”alta chirurgia”, nonostante fosse autorizzato ad esercitare solo la “bassa chirurgia”.
Il 20 giugno 1796, il collegio dei medici di Lucca così parla al Consiglio di Montignoso:

«[…]
Sono pervenute varie sicure notizie a questo E(ccellentissi)mo collegio di [SS] Medici che Carlo maria Carducci di Pietrasanta, abilitato dal medesimo [a] 26 aprile 1794 all’esercizio della bassa chirurgia con mezza patente, si ritrovi presentemente costì in condotta ed eserciti continuamente tutte le funzioni dell’alta chirurgia e medica, ordinando liberamente qualunque sorta di medicinali, e medicando senza alcun riguardo qualsivoglia malatia che li si presenti, abbenchè appartenga al Medico, come risulta pienamente da attestati pervenuti allo stesso E[ccellentissi]mo Collegio, non potendo pertando il medesimo permettere simili perniciosi abusi, mi ha incaricato di significare, come eseguisco colla presente, a codesta Mag(nifi)ca Comunità, che si compiaccia provvedersi, colla possibile sollecitudine, di chirurgo abile e capace, mentre il Carducci, essendo semplicemente approvato come chirurgo di mezza patente, cioè di dovere stare soltanto [ristretto] ad attaccare coppette, medicare ferite semplici, cavar sangue colla fede del fisico, eccetto ne casi di necessità […] medica, curare contusioni semplici e cavar denti, essendoli proibito espresamente il potere dare per bocca medicamenti di sorte alcuna, usare [stife], dare arsenichi, cinabri, sublimati, argenti vivi, ed altre simili materia velenose e nemiche dell’umana natura; non puo l’e[ccellentissi]mo Collegio, in sì grave pericolo e pregiudizio dell’umanità, in nessun modo permettere che il d(ett)o Carducci eserciti l’alta chirurgia e la medicina come affatto fuori dalla ristrettissima sua facoltà».
[…]»


1. E. Lazzareschi, La Lucchesia e il Carducci in Illustrazione Toscana e dell'Etruria rassegna dell'Italia centrale, Firenze : Tip. Classica, [1932]-1942 (numero unico del 1938, p. 30)
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