Serie dei danni dati, accuse e denunce

danni dati

In questa serie sono presenti 20 registri, i cui estremi cronologici sono 4 dicembre 1563-1785, e due buste contenenti i resti dei registri restaurati.

La documentazione compresa riguarda per lo più le registrazioni delle denunce dei danni dati, ma sono presenti anche registri particolarmente interessanti relativi alle accuse presentate al Parlamento.
La giustizia era amministrata da diverse figure.

Tre uomini buoni, originari di Montignoso ed eletti dal Consiglio restando in carica sei mesi, svolgevano la funzione di giudici di pace e si esprimevano su contese tra gli abitanti della comunità, sempre sotto il consiglio del Podestà o di un giureconsulto1.

Il Podestà teneva un registro dei dannatori, che ogni sei mesi venivano da lui stesso convocati con la possibilità di difendersi davanti al Consiglio e agli officiali, e aveva facoltà di occuparsi inoltre di delitti criminali in base al valore della pena.

La Corte dei Danni Dati è un’ulteriore figura che troviamo nei registri a partire dal ’600 e risulta formata da esecutori che si occupavano nello specifico della materia, ma anche di contratti e accuse.

Vi erano anche diversi guardiani che avevano il compito di denunciare i colpevoli di danni in base alle rispettive funzioni. I guardiani del piano, ad esempio, sorvegliavano la pianura dalla presenza di bestie dannose e denunciavano eventuali danni a carico dei proprietari; i guardiani dei pioppi, delle terre di confine e delle vigne vennero invece aboliti all’inizio del ’700.

Per punire i dannatori venivano inoltre distribuite ai membri del parlamento polize in bianco – schede precompilate con campi in bianco – su cui annotare i nomi dei colpevoli per la denuncia: molti esempi sono allegati nei registri. Sulle polize a stampa troviamo scritto che tutti gli uomini e le donne di età superiore ai 12 anni dovessero denunciare un danno se lo avessero compiuto in prima persona, oppure subìto, visto fare o sentito raccontare.
Tra gli allegati sono presenti anche numerose perizie degli stimatori, due uomini di Montignoso con il compito di valutare danni e terreni soprattutto in conseguenza di contese e denunce; come ogni altra carica durava sei mesi.
Le denunce più frequenti riguardavano sopratutto furti di legna, biade, coltivazioni, sconfinamenti e danni causati a beni e proprietà provocati da animali al pascolo. Dagli statuti sappiamo ad esempio che non si potevano raccogliere castagne e olive senza la licenza del Consiglio.
Spesso i registri venivano utilizzati anche per altre annotazioni, come le paghe degli esecutori e alcune note relative alle fide del bestiame.

Dall'inventario nel 1776, presente nel reg. 1, sono presenti nell'elenco i registri dei Danni Dati dal 1663 al 1762, poi troviamo i libri delle Accuse e delle Denunzie che a noi sono giunti in un numero esiguo se non con un solo esemplare.

Nel registro 52, (20 marzo 1772 – 16 dicembre 1784), è presente la registrazione di tutte le accuse e le diatribe sorte tra gli abitanti della Comunità di Montignoso presentate e gestite dal Parlamento; le registrazioni venivano fatte sulla carta sinistra e nella destra venivano annotate le condanne.

 

VAI AGLI APPROFONDIMENTI DELLA SERIE

1. Per chi volesse studiare gli atti giudiziari del Comune di Montignoso si possono consultare anche i seguenti fondi:
Archivio di Stato di Massa, Giudicature varie della Lunigiana, Montignoso, XVIII--1849 (6 buste). Fonte: Guida generale degli Archivi di Stato, Archivio di Stato di Massa.
Archivio di Stato di Lucca, Giudici di pace di Montignoso (1802-1806). I giudicati furono istituiti a norma del titolo 111 della citata costituzione del 26 die. 1801 che prevedeva due giudici di pace per il cantone del Littorale, due per quello degli Appennini e tre per il Serchio, più un numero indefinito a discrezione del potere esecutivo. Erano eletti dai cittadini maggiori di anni ventuno e pronunciavano inappellabilmente su cause non eccedenti gli otto scudi. Era previsto appello per le cause oltre gli otto scudi, ma non eccedenti i venti. L’appello era portato al giudice di prima istanza. Fonte: Guida generale degli Archivi di Stato, Archivio di Stato di Lucca.
Archivio di Stato di Lucca, Giudice di pace di Montignoso, (1814-1847). Questo magistrato fu, per brevissimo tempo, giudice di pace; i documenti conservati si riferiscono al periodo successivo alla partenza dei principi Baciocchi. Fonte: Guida generale degli Archivi di Stato, Archivio di Stato di Lucca.
Archivio storico del Comune di Pietrasanta, Commissario di Montignoso, (1848-1878). Il fondo comprende le serie Atti criminali (2 unità archivistiche) e Affari economici di competenza del Vicario di Pietrasanta (1 unità archivistica). Fonte: Siusa - Sistema informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche https://siusa.archivi.beniculturali.it/