Il sale, oro bianco

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Reg. 30, carta 96 v.

Nella seduta del 23 dicembre 1796 si percepisce quanto fosse importante, nella società medievale e moderna, il sale, non a caso nei secoli definito “oro bianco”.

Si legge nel documento:

«[…]
E recitata la solita Orazione dai […] Governatori rappresentato trovarsi tutte le persone di questa Com(uni)tà senza sale, non potendosi fino a qui ottenere p(er) la parte di Massa, e sopra ciò fu decreto.

Che i […] Governatori abbiano cura, ed obbligo p(er) questa volta soltanto farsi dare prontamente dal nostro Camarlingo G[enera]le scudi dieci di Lucca, e quelli mandino a Viareggio p(er) prendere dalla bottega del Venditor del Sale libbre mille cinquecento sale, e farlo trasportare in questa Com(uni)tà o sopra bestia o barocci, per ritrovarsi quasi tutte le persone prive di tal genere necessarissimo, con la vettura di soldi quindici per cento, da rimborsarsi p(er) la valuta del sale che [esiterà] il presente salinaro dal Salinaro medesimo compresavi la vettura, restando a carico di d(ett)a Com(uni)tà il sale, che dalla fine di q(eu)sto mese resterà invenduto al presente salinaro, da doverlo consegnare ai nuovi Governatori, e la Vettura di quel tanto, che rimarrà resti a carico della Com(uni)tà, e si intenda pregato il signor Notaro a degnarsi accompagnare il Mandato con sua lettera diretta all’Ill(ustrissi)mo sig(nor). Commis(sari)o di Viareggio, acciò senza ritardo si possa ottenere il detto sale.
[…]»