L’Ospedale di Sant’Antonio

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Fascicolo n.93, (Corrispondenza varia dell'amministrazione comunale 1812-1948), carta 41.

Il documento, datato 13 aprile 1829, e sottoscritto da Ascanio Mansi, primo ministro del Ducato lucchese borbonico, indirizzato al Commissario giusdicente che presiedeva il governo di Montignoso, verte su una questione lungamente trattata, la gestione dell'Ospedale di Sant'Antonio della Piazza, sciolto definitivamente come opera pia nel 1874 per divenire Congregazione di Carità, ai sensi della nuova legge 753 del 1862 sulle opere pie.1 Nel documento si comunica che non è possibile rintracciare

« […] alcun documento relativo alla fondazione di detto Ospedale, né rinvenire cosa alcuna sul proposito di quelle fra le rendite del medesimo, che sembrano essere state distrutte o perdute, io non reputo per ora conveniente di prendere alcuna determinazione diretta a regolare l’andamento di quell’azienda, poiché se il prezzo dei generi si mantiene nello stato attuale, può essa far fronte alle sue spese. Solo potrà resecarsi del tutto la spesa pel Predicatore, la quale venenedo ordinata dalla Comune, nel caso che se ne verifichi la opportunità, dovrà rimanere a carico dell’Amministrazione comunitativa ed esservi provveduto col mezzo di oblazioni […]».

Il tema è lo stesso che sarà poi a lungo dibattuto negli anni ’70 dell’800 e che vide protagonista un’indagine storica e una relazione curata da Giovanni Sforza e da Gaetano Giorgini2.


1. Si veda per approfondimenti sull’Ospedale il testo Giovanni Sforza, Gaetano Giorgini, L‘Ospedale di Sant’Antonio di Montignoso, a cura di Andrea Tenerini, Montignoso, 1999
2. Relazione in ordine alla Deliberazione della Deputazione provinciale riguardante la riforma dell’amministrazione delle rendite dell’Ospedale di Sant’Antonio di Montignoso, presentata al Consiglio Comunale in data 17 ottobre 1973. Su questa relazione si legga L’ospedale di Sant’Antonio di Montignoso, a cura di Andrea Tenerini, Montignoso, 1999